Iliya Mechnikov - la biografia

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Ilya Ilyich Mechnikov nacque il 16 maggio 1845 in un villagio vicino Kharkoff in Russia. Era figlio di un ufficiale della Guardia Imperiale, proprietario terriero nelle steppe Ucraine. Sua madre née Nevakhowitch era di origine ebraiche.
Mechnikov frequentò le scuole a Kharkoff e fu, fin da piccolo, un grande appassionato di Storia Naturale, su cui amava organizzare piccole conferenze per i suoi fratelli e gli altri ragazzi. In quegl'anni si interessò particolarmente alla botanica e alla geologia. Finita la scuola si iscrisse all'Università di Kharkoff dove studiò Scienze Naturali, impegnandosi talmente a fondo da riuscire a terminare i quattro anni di corso in soli due anni.
Laureato a Kharkoff si recò a Heligoland per un programma di studi sulla fauna marina e in seguito all'Università di Giessen dove lavorò sotto Leuckart. Quindi fu attivo all'Università di Gottinga e all'Accademia di Monaco impegnato nel laboratorio Von Siebold. Mentre si trovava a Giessen, scoprì, nel 1865, la digestione intracellulare nei vermi piatti, uno studio che influenzò le sue scoperte successive. A Napoli per il suo Dottorato preparò una tesi sullo sviluppo embrionale in Sepiola e nel crostaceo Nelalia.
Nel 1867 tornò in Russia, essendo stato nominato docente alla nuova Università di Odessa; poco dopo accettò un incarico simile all'Università di San Pietroburgo. Ma nel 1870 fu nominato Professore Titolare di Zoologia e Anatomia Comparativa all'Università di Odessa.
A San Pietroburgo incontrò la sua prima moglie, Ludmilla Feodorovitch, che soffriva di una forma di tubercolosi così grave da dover essere trasportata in chiesa su di una sedia per il matrimonio. Per 5 anni Mechnikov fece il possibile per salvarle la vita, ma la moglie morì il 20 Aprile 1873. Distrutto da questa perdita, con gravi problemi alla vista e malato di cuore, dovette inoltre affrontare difficoltà nell'ambito universitario. A quel tempo Mechnikov cadde in una grave depressione, tanto da cercare il suicidio ingerendo una massiccia dose di oppio; ma fortunatamente, per se stesso e per il mondo, non morì. Fu a Odessa che incontrò la sua seconda moglie, Olga, che sposò nel 1875. Nel 1880 la sua seconda moglie ebbe un grave attacco di febbre tifoidea e, sebbene non ne morisse, Mechnikov, anch'esso in cattive condizioni di salute, cercò di nuovo il suicidio. Questa volta, comunque, per salvare le apparenze, cercò di mascherarlo da esperimento scientifico inoculandosi la febbre quartana con l'intento dichiarato di scoprire se fosse trasmissibile dal sangue. L'attacco di febbre fu molto violento, ma non mortale.
Nel 1882, dopo un periodo di convalescenza, Mechnikov rigettò la nomina ad Odessa a causa delle difficoltà finanziarie dell'Università durante il periodo di governo reazionario che seguì l'assassinio di Alessandro II
Si trasferì a Messina per continuare, in un laboratorio che aveva allestito a sue spese, le ricerche sull'embriologia comparative; fu qui che scoprì il fenomeno della fagocitosi a cui sarà legato per sempre il suo nome. Questa scoperta avvenne quando Mechnikov osservò, nelle larve di stella di mare, cellule transienti che potevano, lui ipotizzava, essere parte del sistema difensivo dell'organismo. Per testare la sua idea inserì nelle larve spine prese da un mandarino che aveva preparato come albero di Natale per i suoi bambini; la mattina dopo scoprì che le spine erano state circondate dalle cellule mobili, e, sapendo che, quando si verifica un'infiammazione in animali muniti di sistema vascolare, i leucociti fuoriescono dai loro vettori sanguigni, giunse alla conclusione che questi leucociti potevano attaccare e digerire i batteri che penetravano nell'organismo.
Sulla strada del ritorno verso Odessa, Mechnikov visitò Vienna ed espose le sue idee a Claus , Professore di Zoologia e fu proprio Claus che suggerì il termine Fagociti per le cellule mobili che presentano questi comportamenti. Nel 1883 Mechnikov pubblicò il suo primo trattato sulla fagocitosi. Oltre alla sua fondamentale importanza in immunologia, la scoperta ebbe una enorme influenza su Mechnikov stesso. Essa cambiò completamente la sua visione della vita; abbandonò la sua filosofia pessimistica e decise di trovare ulteriori prove alle sue ipotesi.
Alcune prove le trovò in un piccolo crostaceo d'acqua dolce, la Daphnia, in cui scoprì che le spore fungine che attaccavano l'organismo venivano a loro volta attaccate dai fagociti del crostaceo. In seguitò si dedicò allo studio del bacillo dell'antrace e scoprì che i ceppi più virulenti non erano attaccati dai fagociti, mentre lo erano i meno virulenti.
Durante questo periodo Mechnikov fu nominato direttore di un istituto fondato nel 1886 ad Odessa per produrre il vaccino di Pasteur per il trattamento della rabbia, ma incontrò una notevole resistenza nella popolazione all'applicazione di questi trattamenti. Per Mechnikov, in parte per il fatto di non essere un uomo di medicina, la situazione divenne talmente difficile che, nel 1888, lasciò Odessa per recarsi a Parigi dove chiese appoggio a Pasteur . Egli gli diede un laboratorio e un incarico nel suo Istituto. Mechnikov rimase qui per il resto della sua vita.
Oltre al lavoro sulla fagocitosi, Mechnikov aveva, durante le prime fasi della sua attività scientifica, pubblicato numerosi lavori sull'embriologia degli invertebrati. Questi includevano studi sull'embriologia degli insetti, pubblicati nel 1866, e , nel 1886, i suoi studi sull'embriologia delle meduse. A Parigi all'Istituto Pasteur Mechnikov fu impegnato a consolidare la sua teoria sull'immunità cellulare che , come molte grandi innovazioni scientifiche, incontrò una notevole ostilità negli ambienti accademici. Pubblicò, durante questo periodo, diversi studi e due volumi di patologia comparativa dell'infiammazione (1892) , e il suo trattato intitolato L'Immunité dans les Maladies Infectieuses (L'immuntà nelle malattie infettive, 1901). Nel 1908 gli fui conferito, assieme a Paul Ehrlich, il Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina.
In aggiunta a questi lavori provò, in collaborazione con Roux, che la sifilide può essere trasmessa alle scimmie. In seguito intraprese un approfondito studio sulla flora dell'intestino umano e sviluppò una teoria secondo cui la senilità è dovuta dall'avvelenamento del nostro organismo da parte di sostanze prodotte da alcuni dei batteri costituenti la flora intestinale. Per prevenire la moltiplicazione di questi microrganismi propose una dieta contenente latte fermentato da bacilli che producono grandi quantità di acido lattico e per un certo periodo questa dieta divenne largamente popolare.
Mechnikov ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui il dottorato onorario dell'Università di Cambridge, la Medaglia di Rame della Royal Society di cui era Membro Straniero, l'associazione onoraria all'Accademia di Medicina a Parigi, e l'Accademia delle Scienze e Medicina di San Pietroburgo. In aggiunta, fu membro corrispondente di diverse altre società scientifiche e Membro Straniero della Società Medica Svedese.
Fotografie scattate durante il periodo passato all'Istituto Pasteur lo ritraggono con i capelli lunghi e la barba incolta. Si dice fosse solito portare soprascarpe con qualsiasi tempo e che portasse sempre con se un ombrello, le sue tasche erano sempre piene di documentazioni scientifiche e indossava sempre lo stesso cappello, e spesso, quando era impegnato, ci si sedeva sopra.
Dal 1913 in poi Mechnikov cominciò a soffrire di attacchi di cuore e , sebbene migliorasse per un certo periodo e si riprendesse dalla depressione causatagli dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, morì il 16 Luglio del 1916.

Tratto da Nobel Lectures, Physiology or Medicine 1901-1921, Elsevier Publishing Company, Amsterdam, 1967.
Questa biografia fu scritta nel periodo del conferimento del Premio Nobel e più tardi pubblicata nella collana Les Prix Nobel/Nobel Lectures.